PERCHÈ LH36

Quando ho iniziato a sviluppare l’idea del brand mi ero creata una lista di nomi ipotetici ma nessuno di questi mi convinceva. Poi un giorno, mentre stavo sistemando tutte le mie sostanze, mi sono accorta che avevo acquistato molte confezioni di un pigmento rosso, il RED36. Si tratta di un pigmento rosso vivo, che vira quasi all’arancio e, in liguaggio chimico, rientra nella categoria dei pigmenti definiti “lacche”. Sono rimasta qualche minuto a fissare il barattolo di colore… colpo di fulmine… LACCA36! Forse troppo lungo? Allora è nato LH36!

L'IDEA DEL BRAND

L’idea di creare il mio brand beauty nasce nel 2018 dopo un corso di perfezionamento in formulazione cosmetica presso l’università di Milano. La lezione sui rossetti per me è stata determinante, è stato un momento per me “magico” perché mi ha permesso di unire e miscelare la chimica con la passione per i colori. Dopo questo corso a Milano ho riflettuto molto prima di intraprendere questo progetto. Dopo una serie di eventi personali, a febbraio 2020 ho iniziato a sviluppare l’idea del brand, e finalmente il 21 giugno 2021 ho lanciato i miei primi 6 rossetti.

NO FILTRI

Alla pelle non si comanda, la pelle riflette il nostro stato di salute e il nostro cronocambiamento, a volte possono comparire inestetismi che non riusciamo ad accettare.

E mai come in questo periodo storico, che siamo bombardati da figure di modelli perfetti, per qualcuno, anche un minimo “segno” sulla pelle può diventare un grosso problema perchè difficile da accettare.

Ogni giorno mi interfaccio con clienti e pazienti che presentano problematiche cutanee di ogni tipo: couperose, acne, macchie e invito loro in primis a prendersi cura della pelle e in certi casi, se necessario, approfondire il problema anche con il medico. In queste circostanze il make-up può diventare davvero un valido alleato!

Che non significa “nascondersi” dietro ad uno strato di fondotinta o correttore ma semplicemente può essere uno strumento per sentirsi più sicuri con la propria pelle. Senza ricorre all’uso continuo dei “filtri”.